“Sarà la festa della rinascita”. Franco Bruno racconta il Rito Arboreo di Rotonda
A Rotonda ritornano i festeggiamenti in onore del patrono Sant’Antonio con il tradizionale rito arboreo “La Pitu e la Rocca”. Con la benedizione dei buoi, in programma oggi 8 giugno, prende il via il programma degli eventi di uno dei riti più famosi della Basilicata. Dopo due anni di stop imposti dalla pandemia l’edizione 2022 rappresenta simbolicamente la rinascita di una storia antichissima e piena di fascino. Ne abbiamo parlato con Franco Bruno, ideatore del progetto Pollino Experience ed imprenditore rotondese nel settore alberghiero e della ristorazione.
Qual è il primo ricordo che riaffiora nella mente pensando al rito arboreo e alla festa di Sant’Antonio?
Sono diversi i ricordi che tornano ripensando alla storia del rito arboreo. Così tanti che non basterebbe una sola intervista, ma proverò a rispondere alla domanda. Sicuramente il più forte che ho è legato ad un episodio che è ancora avvolto nel mistero o, se si crede in dio e nella forza della fede, nel sacro. Era l’11 giugno del 1969, lo ricordo come se fosse oggi, ero con mio zio Antonio accanto la “Pitu” ed arrivò una famiglia trasportando con un asino sul quale c’era seduto il figlio, l’attuale vice caporale della “Pitu”, Carlo Greco, che aveva 12 anni e purtroppo non camminava. Ad un tratto si ebbe la sensazione come se il giovanissimo Carlo volesse scendere dalla groppa dell’asino per muoversi lungo la “Pitu”. A quel punto l’incredibile divenne reale: mio zio Antonio e la madre lo aiutarono a scendere, lo posarono sulla “Pitu” e Carlo iniziò a camminare. Nessuno credeva ai propri occhi. Tutti gridammo al miracolo! Due giorni dopo, il 13 giugno, Carlo fu ospite a pranzo a casa di mio zio Antonio e parlammo a lungo di quanto accaduto. Questo episodio ancora oggi è avvolto nel mistero e viene raccontato di generazione in generazione.
Da allora ad oggi com’è cambiata questa tradizione?
Prima a trainare tronco e chioma ci pensavano buoi ma poi con, l’evoluzione dei sistemi di coltivazione agricola, si utilizzarono mezzi agricoli, i trattori. Se da un lato questa scelta portò dei miglioramenti in alcuni aspetti del rito arboreo, dall’altro però creò non pochi problemi nel trasporto della “Pitu” e della “Rocca”. I trattori non sempre riuscivano a passare attraverso le strette vie del paese, i vicoli che tutti amiamo e che conquistano ogni turista, non proprio agevolmente. Negli anni ’80 ci fu una clamorosa svolta con un ritorno all’antico. Lo ricordo bene perché in quel periodo ero amministratore locale e fui tra i promotori di un referendum, diciamo così, indetto proprio per chiedere ai cittadini di scegliere tra l’uso delle macchine o il ritorno all’utilizzo della forza dei buoi. Quel momento di democrazia diretta, del tutto innovativo per una scelta del genere in quegli anni, coinvolse tutti i cittadini, a dimostrazione di quanto era, ed è ancora oggi, sentita questo rito e la festa di Sant’Antonio. Ricordo che come conseguenza di quella scelta popolare fu addirittura istituito un contributo per chi acquistava o noleggiava i buoi per la festa. E ancora, quella scelta determinò anche il ritorno ad un rito antico: l’innalzamento della “Pitu” nel giorno 13 e dinanzi alla sede del Comune. Andammo avanti facendo una scelta ancorata al passato, cosa che spesso la saggezza indica di fare, recuperando una tradizione che sembrava superata, per rispetto e devozione.
Le emozioni, però, restano sempre le stesse. Come si vive l’attesa per questo evento?
Con passione e devozione. Nei prossimi giorni Rotonda diventerà un solo corpo ed un solo cuore, una comunità che si stringe attorno alla tradizione e al santo. È un’emozione indescrivibile che si capisce solo vivendola, nel cuore e sulla pelle.
Dopo due anni di stop per via delle restrizioni imposte dal Covid il rito arboreo finalmente ritorna. Che festa sarà questa del 2022?
Sarà la festa della rinascita, della ripartenza, della riconquista della libertà. Grazie alla scienza e ai vaccini oggi è possibile tornare gradualmente alla normalità, con qualche accortezza in più, ma con la consapevolezza che è possibile avviare una fase nuova della vita di tutto noi e per quella delle nostre comunità.
I turisti e i viaggatori che arriveranno a Rotonda nei prossimi giorni che esperienza potranno vivere?
Chi sceglierà di trascorrere i prossimi giorni a Rotonda avrà la possibilità di vivere una vera e propria ”Pollino Experience”. Storia, natura, bellezza e buon cibo e benessere sono da sempre gli elementi fondanti della nostra proposta turistica, improntata sulla sostenibilità e la lentezza, e che nei prossimi giorni diventeranno patrimonio comune e ricordi indelebili. Proprio per questo abbiamo pensato ad una proposta dedicata al rito arboreo, con un’offerta speciale per gli ospiti dell’Albergo Diffuso “Il Borgo Ospitale”. Ma anche per quanto riguarda l’enogastronomia la trattoria ‘A Rimissa e Officine “La Rossa” offriranno il meglio della tradizione culinaria e le eccellenze lucane del marchio “Io Sono Lucano”, su tutte la melanzana rossa ed il fagiolo bianco, le nostre due dopo famose e apprezzate in tutto il mondo.